IL PRIMO TORNEO DI WARHAMMER
CON I TENDINI D’ACCIAIO
La costruzione di questo esercito di Warhammer 40.000 iniziò qualche anno fa; il primo passo fu l’acquisto, a Lucca games, di un blister di valaliani bellissime miniature con dei cappotti e colbacchi. Che sembravano russi nella difesa di Stalingrado. Poi ne seguirono altri e altri ancora fino ad accumularne un discreto numero di queste bellissime miniature; mi piacevano questi soldatini, con il cappotto ed il colbacco alla russa, somigliavano molto ai soldati dell’Unione Sovietica della seconda guerra mondiale, escludendo naturalmente quelli muniti di armi fantasy.
Mi rimaneva solo di riuscire a trovare il tempo per dipingerli: visto che di miniature grezze ne ò in abbondanza. L’occasione venne, quando caddi dalla mia Moto Guzzi. Quando si dice che, “non tutto il male viene per nuocere.”. Dovetti operarmi alla spalla destra per la rottura di tre tendini. Cosi dover starmene in casa senza fare nulla. Sarebbe stato un incubo. Allora mi venne in aiuto il tutore, che sosteneva il braccio. Nonostante l’operazione, e l’immobilità del braccio mi permetteva di pitturare, anzi la posizione del braccio mi facilitava la pittura. Iniziai cosi a vestire di colore il mio nuovo esercito; i pantaloni come le uniformi dei russi dell’esercito napoleonico, un bel verde scuro, il cappotto giallo ocre ed il colbacco nero con alcune sfumature grigie…stava venendo su proprio un bel numero di guerrieri e visto che l’esercito era quasi pronto cominciai a provare anche il regolamento di Warhammer 40.000. Ed in quel momento iniziarono i dolori (non del braccio ) ma del mio portafoglio. Scoprì ben presto che solo il regolamento del gioco costava 50 euro ( circa 100.000 delle vecchie lire ) e non bastava, ci voleva anche il Codex, dell’esercito necessario per mettere su unarmata da torneo. Occorrevano inoltre mortai, cannoni laser, al plasma e altre diavolerie futuristiche. Servivano anche per fare un buon esercito dei mezzi corazzati. Ora qui c’è da fare una riflessione, capisco il prezzo delle miniature in quanto sono di piombo, poi va pagato anche lo scultore; ma 35 € per un chimera o un basilisco (mezzi corazzati del mondo Games Workshop ) in plastica mi sembrano un po’ eccessive, inoltre mi è sembra esagerato anche il prezzo di un commissario della guardia imperiale a 11 €. Ma visto che non ho altri vizzi dotai i miei guerrieri di alcuni mezzi corazzati necessari nella battaglia, come: un basilisco, (cannone a gittata parabolica), due chimere, ( carri armati per il trasporto truppe) un cannone d’inferno, un carro lanciafiamme e tre sentinelle; (strane macchine bipodi che sparano come elicotteri apache) poi mi accorsi che i Valhallian combattevano spesso in mondi ghiacciati, allora feci le basette con un nuovo sistema, niente erbetta o rocce, misi, della polvere di pietra pomice prima. Poi quando era asciutta ci incollavo sopra del bicarbonato… sì proprio quello che si prendeva dopo un’abbondante libagione. L’effetto ancora non mi rendeva soddisfatto, perchè il bicarbonato non aveva quei riflessi che ha la neve vera, e che io desideravo avessero le miniature del mio esercito, quindi tritai dentro al bicarbonato una lampadina, così quei pezzettini di vetro che si spargevano, davano alla basetta davano quei riflessi di luce che volevo.
Ora l’esercito era pronto bisognava solo dargli un nome e una bandiera. Per la bandiera fu abbastanza facile, chiesi a Gessica, una ragazza (bravissima disegnatrice) che lavora come agente in una fermata della metropolitana di Roma, dove ultimamente presto servizio anche io . Di disegnarmi una grande stella a cinque punte, rosse posizionata al centro, su un fondo nero orlato d’oro che ricordava molto lo stendardo dei soldati di Zukof; (grande generale russo che fermo i tedeschi a Stalingrado, e li insegui sino a Berlino ), mentre per il nome fu un po’ più difficile, ma ci arrivai con un mio ragionamento da malato: Quando e soprattutto chi mi diede la possibilità di pitturare questo esercito? Ma la mia operazione ai tendini tenuti da tre piccole ancorette d’acciaio! In che giorno mi operarono? Il 28 Gennaio. Quindi il nome fu 28°TENDINI D’ACCIAIO. Con questo nuovo esercito iniziai a combattere qualche partita di addestramento, qui al centro GULLIVER vicino casa mia. E devo ringraziare pubblicamente Paolo e quei cordiali ragazzi del negozio “Caos Dimenscion”, che molto pazientemente mi hanno seguito nel gioco e mi hanno insegnato il regolamento di Warhammer 40.000. Mi resi conto, giocando, che tutti i regolamenti che avevo acquistato come, Codex, Bechground del mio esercito, non bastavano poiché ogni esercito ha le sue caratteristiche e per combattere al meglio c’è bisogno di conoscerli tutti. Così aprii di nuovo la borsa per acquistare i vari Codex degli Orchi, Eldar ecc.
Quanto tutto mi sembrava in ordine e dopo aver svuotato molto del mio conto in banca diciamo che mi costo quasi quanto il mutuo di casa. Decisi di affrontare il mio primo torneo di Warhammer 40.000, che si sarebbe svolto l’11 e il 12 Settembre 2004 in località Ciampino. Il torneo era la finale del “Gran Turnament”, una cosa seria, mica il torneo della parrocchietta, inoltre i partecipanti erano una settantina, tutti provenienti da varie regioni dall’Italia con degli eserciti stupendamente pitturati ed anche strutturalmente perfetti. Il mio esercito che a casa sembrava bellissimo, al confronto con gli altri appariva dipinto con la mazzocca (pennello da imbianchino, molto largo usato per dipingere le pareti) ne rimasi un po’ deluso.
L’iscrizione doveva avvenire almeno 20giorni prima del torneo, e prevedeva un macchinoso processo di cose: prima bisognava iscriversi al negozio della worksciop, poi si doveva attendere la risposta con un tagliando per posta, e dopo bisognava riportare al negozio Workshop il tagliando che era diviso in due parti, una andava lasciata al negozio e l’altra consegnata il giorno del torneo. un bel po’ macchinoso non c’è che dire ) pagando naturalmente 40€ In molti anni che partecipo a tornei non ho mai speso tanto; ma forse i tornei di Warhammer 40.000 sono per gente ricca.
Venne cosi il giorno del cimento, per primo affrontai un ragazzo umbro con un reggimento di fanteria Tanith con il commissario Imbram Gaunt e i suoi spettri, vi fu un forte scambio di fucileria, ma essendo il mio avversario in numero maggiore di fanteria rispetto ai miei abili veterani, pareggiammo il conto delle miniature spedite nel Valalla.
Si arrivò ad un pareggio senza né vinti né vincitori.
La seconda partita fu contro dei Space Marines del kaos comandati da Abaddon il Distruttore, che per l’appunto distrusse, tutto il mio “28°Tendini d’Acciaio”, non rimase neanche una miniatura. Si immolarono tutti per l’imperatore. Nella terza partita affrontai nuovamente horus.Ma a comandare l’esercito era Karn, traditore di Skalathrax e divoratore dei mondi. Questa volta la Dea bendata mi fu amica e mi dono la possibilità di iniziare per primo. Allora sparai con tutto quello che avevo a disposizione concentrando il fuoco sulla fanteria e sui mezzi leggeri, fui nuovamente fortunato con i dadi, e così il divoratore dei mondi quella volta divorò se stesso.
Della prima giornata potevo ritenermi soddisfatto. Nella seconda giornata tentai di fermare un’orda di Tirannidi, pitturati meravigliosamente, che sfondarono tutti i miei mezzi corazzati con i soli artigli delle loro orribili mani, spazzando via ogni cosa sul loro cammino. Con che cosa si può fermare un’orda del genere, forse con un martello? nelle partite successive affrontai altri Space Marines del Kaos e gli Angeli Sanguinari perdendo e vincendo.
In quelle sei partite mi sono divertito molto nell’immaginare tutto quei soldatini che sparano contro il comandante degli Space Marines in moto e nonostante le cannonate, dell’obice scuotiterra , questo comandante continua la sua corsa, (in moto) spara, poi scende dal mezzo delle mie truppe, e malmena alcune miniature senza risentirne affatto di tutto l’inferno che gli si è scatenato contro .Ma si sa il fantasy è cosi, prendere o lasciare, non è minimamente storico ma fantasioso. E con questo spirito, ed un bel portafoglio gonfio che bisogna avvicinarsi a questo tipo di gioco. Al fine l’importante è divertirsi. Magari se il tutto costasse un po’ di meno potrebbe essere più abbordabile, anche perché molti giocatori sono simpaticissimi, e si prendono in giro da soli, per i tipi di eserciti che si portano dietro ai tornei. Uno dei gruppi che mi è rimasto impresso erano “GI AMICI DEL CINGHIALE” che sfruttavano la scusa del torneo, per ritrovarsi tutti assieme in qualche trattoria dove si svolge il cimento, a scherzare, bere e gozzovigliare in allegra compagnia. A quel torneo avevo portato con me Paolo (ho veramente tanti amici con questo nome) che soprannominai subito “il libro di warammer” un ragazzo che conosce a menadito il regolamento, ed è anche molto ma molto onesto sia con me, ma soprattutto con l’avversaria, nel farci ricordare le regole del gioco. Anche se alcune di quelle regole non mi favorivano nello svolgimento della partita, lui onestamente me le ricordava, e me le faceva applicare. Non arrivai tra i primi, ma fu davvero una bellissima esperienza, che sicuramente faro di nuovo, quando il mio conto in banca mi dava ancora la possibilità.
Conan
CON I TENDINI D’ACCIAIO
La costruzione di questo esercito di Warhammer 40.000 iniziò qualche anno fa; il primo passo fu l’acquisto, a Lucca games, di un blister di valaliani bellissime miniature con dei cappotti e colbacchi. Che sembravano russi nella difesa di Stalingrado. Poi ne seguirono altri e altri ancora fino ad accumularne un discreto numero di queste bellissime miniature; mi piacevano questi soldatini, con il cappotto ed il colbacco alla russa, somigliavano molto ai soldati dell’Unione Sovietica della seconda guerra mondiale, escludendo naturalmente quelli muniti di armi fantasy.
Mi rimaneva solo di riuscire a trovare il tempo per dipingerli: visto che di miniature grezze ne ò in abbondanza. L’occasione venne, quando caddi dalla mia Moto Guzzi. Quando si dice che, “non tutto il male viene per nuocere.”. Dovetti operarmi alla spalla destra per la rottura di tre tendini. Cosi dover starmene in casa senza fare nulla. Sarebbe stato un incubo. Allora mi venne in aiuto il tutore, che sosteneva il braccio. Nonostante l’operazione, e l’immobilità del braccio mi permetteva di pitturare, anzi la posizione del braccio mi facilitava la pittura. Iniziai cosi a vestire di colore il mio nuovo esercito; i pantaloni come le uniformi dei russi dell’esercito napoleonico, un bel verde scuro, il cappotto giallo ocre ed il colbacco nero con alcune sfumature grigie…stava venendo su proprio un bel numero di guerrieri e visto che l’esercito era quasi pronto cominciai a provare anche il regolamento di Warhammer 40.000. Ed in quel momento iniziarono i dolori (non del braccio ) ma del mio portafoglio. Scoprì ben presto che solo il regolamento del gioco costava 50 euro ( circa 100.000 delle vecchie lire ) e non bastava, ci voleva anche il Codex, dell’esercito necessario per mettere su unarmata da torneo. Occorrevano inoltre mortai, cannoni laser, al plasma e altre diavolerie futuristiche. Servivano anche per fare un buon esercito dei mezzi corazzati. Ora qui c’è da fare una riflessione, capisco il prezzo delle miniature in quanto sono di piombo, poi va pagato anche lo scultore; ma 35 € per un chimera o un basilisco (mezzi corazzati del mondo Games Workshop ) in plastica mi sembrano un po’ eccessive, inoltre mi è sembra esagerato anche il prezzo di un commissario della guardia imperiale a 11 €. Ma visto che non ho altri vizzi dotai i miei guerrieri di alcuni mezzi corazzati necessari nella battaglia, come: un basilisco, (cannone a gittata parabolica), due chimere, ( carri armati per il trasporto truppe) un cannone d’inferno, un carro lanciafiamme e tre sentinelle; (strane macchine bipodi che sparano come elicotteri apache) poi mi accorsi che i Valhallian combattevano spesso in mondi ghiacciati, allora feci le basette con un nuovo sistema, niente erbetta o rocce, misi, della polvere di pietra pomice prima. Poi quando era asciutta ci incollavo sopra del bicarbonato… sì proprio quello che si prendeva dopo un’abbondante libagione. L’effetto ancora non mi rendeva soddisfatto, perchè il bicarbonato non aveva quei riflessi che ha la neve vera, e che io desideravo avessero le miniature del mio esercito, quindi tritai dentro al bicarbonato una lampadina, così quei pezzettini di vetro che si spargevano, davano alla basetta davano quei riflessi di luce che volevo.
Ora l’esercito era pronto bisognava solo dargli un nome e una bandiera. Per la bandiera fu abbastanza facile, chiesi a Gessica, una ragazza (bravissima disegnatrice) che lavora come agente in una fermata della metropolitana di Roma, dove ultimamente presto servizio anche io . Di disegnarmi una grande stella a cinque punte, rosse posizionata al centro, su un fondo nero orlato d’oro che ricordava molto lo stendardo dei soldati di Zukof; (grande generale russo che fermo i tedeschi a Stalingrado, e li insegui sino a Berlino ), mentre per il nome fu un po’ più difficile, ma ci arrivai con un mio ragionamento da malato: Quando e soprattutto chi mi diede la possibilità di pitturare questo esercito? Ma la mia operazione ai tendini tenuti da tre piccole ancorette d’acciaio! In che giorno mi operarono? Il 28 Gennaio. Quindi il nome fu 28°TENDINI D’ACCIAIO. Con questo nuovo esercito iniziai a combattere qualche partita di addestramento, qui al centro GULLIVER vicino casa mia. E devo ringraziare pubblicamente Paolo e quei cordiali ragazzi del negozio “Caos Dimenscion”, che molto pazientemente mi hanno seguito nel gioco e mi hanno insegnato il regolamento di Warhammer 40.000. Mi resi conto, giocando, che tutti i regolamenti che avevo acquistato come, Codex, Bechground del mio esercito, non bastavano poiché ogni esercito ha le sue caratteristiche e per combattere al meglio c’è bisogno di conoscerli tutti. Così aprii di nuovo la borsa per acquistare i vari Codex degli Orchi, Eldar ecc.
Quanto tutto mi sembrava in ordine e dopo aver svuotato molto del mio conto in banca diciamo che mi costo quasi quanto il mutuo di casa. Decisi di affrontare il mio primo torneo di Warhammer 40.000, che si sarebbe svolto l’11 e il 12 Settembre 2004 in località Ciampino. Il torneo era la finale del “Gran Turnament”, una cosa seria, mica il torneo della parrocchietta, inoltre i partecipanti erano una settantina, tutti provenienti da varie regioni dall’Italia con degli eserciti stupendamente pitturati ed anche strutturalmente perfetti. Il mio esercito che a casa sembrava bellissimo, al confronto con gli altri appariva dipinto con la mazzocca (pennello da imbianchino, molto largo usato per dipingere le pareti) ne rimasi un po’ deluso.
L’iscrizione doveva avvenire almeno 20giorni prima del torneo, e prevedeva un macchinoso processo di cose: prima bisognava iscriversi al negozio della worksciop, poi si doveva attendere la risposta con un tagliando per posta, e dopo bisognava riportare al negozio Workshop il tagliando che era diviso in due parti, una andava lasciata al negozio e l’altra consegnata il giorno del torneo. un bel po’ macchinoso non c’è che dire ) pagando naturalmente 40€ In molti anni che partecipo a tornei non ho mai speso tanto; ma forse i tornei di Warhammer 40.000 sono per gente ricca.
Venne cosi il giorno del cimento, per primo affrontai un ragazzo umbro con un reggimento di fanteria Tanith con il commissario Imbram Gaunt e i suoi spettri, vi fu un forte scambio di fucileria, ma essendo il mio avversario in numero maggiore di fanteria rispetto ai miei abili veterani, pareggiammo il conto delle miniature spedite nel Valalla.
Si arrivò ad un pareggio senza né vinti né vincitori.
La seconda partita fu contro dei Space Marines del kaos comandati da Abaddon il Distruttore, che per l’appunto distrusse, tutto il mio “28°Tendini d’Acciaio”, non rimase neanche una miniatura. Si immolarono tutti per l’imperatore. Nella terza partita affrontai nuovamente horus.Ma a comandare l’esercito era Karn, traditore di Skalathrax e divoratore dei mondi. Questa volta la Dea bendata mi fu amica e mi dono la possibilità di iniziare per primo. Allora sparai con tutto quello che avevo a disposizione concentrando il fuoco sulla fanteria e sui mezzi leggeri, fui nuovamente fortunato con i dadi, e così il divoratore dei mondi quella volta divorò se stesso.
Della prima giornata potevo ritenermi soddisfatto. Nella seconda giornata tentai di fermare un’orda di Tirannidi, pitturati meravigliosamente, che sfondarono tutti i miei mezzi corazzati con i soli artigli delle loro orribili mani, spazzando via ogni cosa sul loro cammino. Con che cosa si può fermare un’orda del genere, forse con un martello? nelle partite successive affrontai altri Space Marines del Kaos e gli Angeli Sanguinari perdendo e vincendo.
In quelle sei partite mi sono divertito molto nell’immaginare tutto quei soldatini che sparano contro il comandante degli Space Marines in moto e nonostante le cannonate, dell’obice scuotiterra , questo comandante continua la sua corsa, (in moto) spara, poi scende dal mezzo delle mie truppe, e malmena alcune miniature senza risentirne affatto di tutto l’inferno che gli si è scatenato contro .Ma si sa il fantasy è cosi, prendere o lasciare, non è minimamente storico ma fantasioso. E con questo spirito, ed un bel portafoglio gonfio che bisogna avvicinarsi a questo tipo di gioco. Al fine l’importante è divertirsi. Magari se il tutto costasse un po’ di meno potrebbe essere più abbordabile, anche perché molti giocatori sono simpaticissimi, e si prendono in giro da soli, per i tipi di eserciti che si portano dietro ai tornei. Uno dei gruppi che mi è rimasto impresso erano “GI AMICI DEL CINGHIALE” che sfruttavano la scusa del torneo, per ritrovarsi tutti assieme in qualche trattoria dove si svolge il cimento, a scherzare, bere e gozzovigliare in allegra compagnia. A quel torneo avevo portato con me Paolo (ho veramente tanti amici con questo nome) che soprannominai subito “il libro di warammer” un ragazzo che conosce a menadito il regolamento, ed è anche molto ma molto onesto sia con me, ma soprattutto con l’avversaria, nel farci ricordare le regole del gioco. Anche se alcune di quelle regole non mi favorivano nello svolgimento della partita, lui onestamente me le ricordava, e me le faceva applicare. Non arrivai tra i primi, ma fu davvero una bellissima esperienza, che sicuramente faro di nuovo, quando il mio conto in banca mi dava ancora la possibilità.
Conan
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