mercoledì 3 ottobre 2007

Una sfida difficile. a W.A.B.con i fratelli Perry

UNA SFIDA DIFFICILE

A W.A.B. contro i fratelli Perry


Per uno con il carattere come il mio, le sfide difficili, è il sale della vita.
Già l’anno passato avrei avuto l’opportunità di confrontarmi sul tavolo da gioco con gli inglesi, autori del regolamento, Warhammer Ancient Battles (W.A.B. ) ma l’impresa falli, perché non si trovo un esercito per il mio avversario Rick Prisley, che fra le altre cose è proprio uno degli autori di W.A.B.
Cosi nell’edizione 2.000, di Lucca Comix & Games, mi sono portato dietro, oltre ai miei fedeli Normanni, ben altri tre eserciti di miniature (Bizantini, Crociati, Romani )
Ancora desideroso di confrontarmi con la scuola Inglese, rilancio quindi la sfida. Questa volta ai gemelli Perry, scultori di miniature e coautori.
Di W.A.B. I fratelli Perry accettano molto volentieri la competizione scegliendo l’esercito Bizzantino per battersi contro i miei veterani Normanni, già memori d’altre battaglie. Inoltre visto che loro sono in due, decidiamo di comune accordo, con me ci deve essere un altro Generale. In quel momento avrei potuto scegliere alcuni tra i più forti giocatori della Federazione Italiana Wargame ( i campioni di Salerno) ma d’istinto scelgo Andrea Vitroni di Viterbo, ex campione nazionale di Warhammer Fantasi , già conosciuto a Roma al torneo “La durlindana “ Un ragazzo irreprensibile sul campo di battaglia Quindi a Dio piacendo il 30/10/2.000 alle ore 11 nel padiglione di Lucca Games ci troviamo al tavolo da gioco, circondati da una moltitudine di curiosi, simpatizzanti, con un tifo da stadio, ma ordinato. I fratelli Perry con l’esercito che avevano scelto i Bizantini. Andrea ed io con il mi esercito Normanno. Entrambe le armate sono costruite con 2000 punti con le due cavallerie pesanti, un poco di più dei normali 1.500 punti da torneo. A volerla dire tutta, il confronto ci da un po’ di apprensione, visto anche che dovremmo schierare prima noi, perché il regolamento prevede che gli avversari dei Bizantini schierino sempre per primi. Noi schieriamo al nostro fianco sinistro 10 balestrieri e 6 arcieri, più un’unita di fanti armati d’ascia e la cavalleria pesante Normanna, composta di 8 miniature. Al centro mettiamo in formazione due cavallerie pesanti da 10 miniature. Il fianco destro infine, è tenuto da 6 arcieri e da 6 unità di cavalleria leggera. Tutto lo schieramento è spostato alla nostra destra. I fratelli Perry dopo aver osservato la disposizione delle nostre truppe. Dispongono ben arroccati su di una collina alla loro destra, 15 balestrieri, 6 arcieri ed un’unita di Varieghi (mercenari vichinghi ) . Avversari ostici da affrontare in assoluto. Ancora di più se disposti a “muro di scudi “ come provvedono a fare i Perry. Per di più in collina: attaccarli in quella posizione è pura follia suicida Al centro mettono un’unita di arcieri, poi su di un'altra collina centrale, due unita di Scutatoi con al fianco, ai piedi della collina, due di cavalleria “catafratta “ con la seconda linea armata di archi. In tutto sono 20 miniature pericolose e pungenti come ricci di mare velenosi. Il loro lato destro è difeso da 6 miniature d’arcieri e 6 di cavalleria leggera armata di giavellotto. Vedendo la posizione arroccata sopra le colline, osservo che lo scontro somiglia alla battaglia del 14 ottobre 1.066 a Hastings. I fratelli Perry, a questo punto, sorridono e fanno evidenti scongiuri. Occorre, difatti ricordare che i Normanni di Guglielmo il Bastardo , detto il conquistatore, in quella sola battaglia sconfissero i Sassoni di Harold conquistando, tutti i possedimenti in un solo scontro.

PRIMO TURNO
La prima mossa tocca a noi. Fedeli allo spirito che anima i miei Normanni, tentiamo di chiudere velocemente la distanza ed avanziamo con tutto l’esercito, esclusi balestrieri e arcieri. La cavalleria leggera, fa un giro molto ampio alla nostra destra per tentare di portarsi a ridosso il fianco nemico, con lo scopo d’impedirgli un’eventuale avanzata con quella del proprio esercito Bizantino. Tirando con gli arcieri ed i balestrieri rimasti fermi fanno qualche vittima tra i balestrieri avversari, ma nulla di niente di troppo incisivo. I Bizantini, forti delle loro posizioni e consapevoli del pericolo che corrono sul fianco da parte della nostra cavalleria, leggera, decidono di non avanzare. Facendo tirare i loro arcieri e balestrieri sulle nostre armate, dove ci procurarono delle vittime, tra la fanteria, e nella cavalleria pesante. Tutto sommato un primo turno equilibrato, nel quale però emergono subito due diverse interpretazioni dello scontro. Una volta all’attacco, quella dei Normanni. L’altra difensiva. Anche per il non lieve vantaggio della posizione, quella Bizantina.

SECONDO TURNO
Andrea ed io decidiamo di tenere ancora fermi balestrieri ed arcieri e di continuare ad avanzare con il resto dell’esercito, esclusa la cavalleria leggera, che lasciamo come una spina nel fianco a minacciare l’ala sinistra avversaria, pronta a scattare. L’avanzata ha come scopo, il turno successivo, una carica frontale. A facilitare di molto il compito di dare l’assalto alle posizioni bizantine provvedono i tiri micidiali dei nostri balestrieri ed arcieri che devastano i balestrieri avversari sulla collina, mietendo un numero così elevato di vittime da far testare il morale dell’unita’ bizantina che lo fallisce e fugge ignominiosamente verso il bordo del campo. I Bizantini non desistono nella loro difesa, non muovono le unità, ma fanno cadere una pioggia di frecce sulle nostre file, uccidendo due cavalieri pesanti dell’unità già provata dai tiri precedenti e costringendola a testare il morale. Questi cavalieri caparbiamente tengono senza spaventarsi. Altri tiri Bizantini uccidono due miniature della cavalleria leggera, costringendole a testare anche loro il morale. Anche quei bravi ragazzi, però reggono. Provati tuttavia dalle perdite non costituiscono più una minaccia nel fianco Bizantino. Sebbene le perdite inflitte alle nostre schiere, quindi, i Bizantini non scendono dalle loro colline e in questa decisione, forse, c’è la chiave risolutiva di tutto lo scontro.

TERZO TURNOA questo punto le sorti della battaglia sono appese ad un filo. La nostra cavalleria leggera non da più grande preoccupazioni all’avversario. Cosi ridotti in male dai tiri nemici. Decidiamo quindi di schierarla in circolo, per evitare di farci prendere sul fianco a nostra volta. La decisione più importante da prendere, riguarda il movimento complessivo delle nostre unità all’offensiva. Dobbiamo decidere se attaccare con tutte e due le cavallerie pesanti, e prenderci tutti i tiri, rischiando di essere falcidiati prima ancora di arrivare a contatto, o tentare di attirare una parte del tiro nemico sulla fanteria e aspettare un altro turno. La cavalleria di sinistra e conta solo 6 cavalieri; basterebbe poco a mandarla in rotta. Andrea è indeciso, consapevole che qualsiasi mossa decidiamo di fare è rischiosa. La situazione non è delle più semplici. Tra le schiere Normanne inizia a correre il rabbioso sospetto che la perfidia Bizantina sta per trionfare. Siamo in un vicolo ceco dal quale si deve uscire, ma non si capisce come. Ci vuole a questo punto una decisione capace di forzare la situazione e di uscire dall’impasse una decisione “alla Conan “, insomma. Scelgo allora di convergere al centro con un’unità di fanti per impegnare le due unità di cavalleria Catafratta Bizantina, ed attaccare con la mia cavalleria pesante, composta di 6, cavalieri, l’unita d’arcieri Bizantini posizionati ai piedi della collina centrale. In questo modo richiamo i tiri di quel lato sui miei fanti e posso cosi caricare con la mia cavalleria pesante da 10 unita, con il generale in testa i Catafratti nemici. Questa decisione non è presa a cuor leggero; nella carica ai Catafratti rischiamo, infatti, sia che venga eliminata la nostra cavalleria pesante martoriata dai tiri precedenti, sia che la seconda fila dei catafratti con arco, unendo i tiri a quelli degli arcieri, possa fermare la carica di una delle due cavallerie pesanti lasciando l’altra sola, con il fianco scoperto. Lo scopo principale della nostra mossa è spartire il più possibile le frecce dei Bizantini. Per nostra fortuna, il tiro preciso dei nostri magnifici balestrieri manda definitivamente in rotta i balestrieri avversari già arretrati. A questo punto gli arcieri Bizantini, probabilmente intimoriti oltremisura dalla fuga dei commilitoni, non hanno più mano troppo ferma e non colpiscono nessun cavaliere Normanno, venendo falcidiati senza pietà dalla nostra ridotta unità di cavalleria che li incalza fin fuori tavolo. Il cozzo delle cavallerie Bizantine e quelle Normanne riempie tutto lo stand di Lucca Games. Le cavallerie Normanne perdono un solo cavaliere ai tiri e si gettano nella mischia contro i potenti Catafratti Bizantini. In questo delicato frangente entra in azione il Generale dei Normanni, una miniatura con tanto di barba e pancia che mostra per intero la misura di cosa possa fare un vero comandante nel momento cruciale della battaglia. Affronta, infatti, a muso duro il Generale Bizantino tutto merletti e seta, mette a segno tutti e 4 i suoi attacchi e lo uccide: Incoraggiati dall’esempio anche gli altri cavalieri svolgono al meglio il proprio lavoro di morte, mandando 5 nemici nell’aldilà delle miniature. L’esercito Bizantino vacilla e indietreggia cercando scampo. I Normanni, ormai euforici per l’esito dello scontro tra le cavalleria pesanti, incalzano e falcidiano, facendo strage fino all’ultimo cavaliere. Il resto dell’esercito Bizantino, vedendo il Generale morto, la carneficina della propria cavalleria ed infine la cattura del proprio stesso stendardo, sbanda paurosamente e un brivido di terrore lo percorre per intero. Perde difatti il morale e va tutto in rotta, cercando scampo fuori tavolo. « May Good,you are very dangerous » esclama un po’ stordito dalla sequenza sanguinosa e rapida degli eventi uno dei fratelli Perry. Abbiamo dunque vinto una sfida molto difficile ma bella, di quelle sfide che alla fine ti lasciano un buon sapore in bocca ed uno stato d’animo gentile e altruista. Tanto altruista che regalo ai fratelli Perry, il mio antico stendardo da battaglia (lo stendardo di “Conan” ). I gemelli perry, lusingati di questo dono, ne confezionano uno a posta per noi. Ci scolpiscono due miniature con i nostri volti. Cosi Andrea ed io ora abbiamo a capo dei nostri eserciti comandanti a nostra immagine e somiglianza. Converrete che non sia da tutti possedere due generali cosi unici! Dedico infine questa nostra vittoria a tutte quelle persone che ci seguono nel nostro hobby ed in particolare alla Federazione Italiana Wargame.

Conan

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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